La Finestra di Fronte

Ferzan Ozpetek è uno dei migliori registi del panorama italiano contemporaneo, alla Fabbrica potrete trovare già diverse recensioni ai suoi film, segno di apprezzamento e stima verso un regista che ha saputo parlare sullo schermo di storie sensibili e appassionate, da Le Fate Ignoranti, a Il Bagno Turco, a Saturno Contro che rivedrò per recensirlo, fino a Mine Vaganti, Magnifica Presenza e Cuore Sacro li ho visti tutti. Saturno contro e Cuore Sacro li devo recensire, mancano alla fabbrica, mentre tutti gli altri li potete trovare; ultimo film visto in ordine di tempo è quello che reputo il suo capolavoro assoluto, La Finestra di Fronte.
Ci sono molti accostamenti al cinema di Almodòvar, anche se sinceramente Ozpetek punta più sui sentimenti che con la trasgressione, di solito i suoi film hanno protagonisti omosessuali, o meglio la maggioranza dei suoi film, avvolte sono critici verso la società ma hanno un comune denominatore: L'amore in tutte le sue forme.


Quindi è difficile non restarne colpiti da una sua pellicola, soprattutto perchè sanno descrivere il vuoto esistenziale dei protagonisti, incentrato soprattutto sulla solitudine, sulla ricerca di qualcosa che riempa la nostra vita, che è una cosa essenziale, la felicità e l'amore.
Beh un autore del genere è facile che ti conquista, soprattutto grazie al suo capolavoro con protagonisti Giovanna Mezzogiorno e Raul Bova, teneri amanti alla ricerca di una felicità estranea, sfuggente, che trasgredisce in un attimo di lucida follia quella ricerca di una passione ormai creduta sopita dalle mille incombenze e difficoltà quotidiane, per poi scoprire che la felicità alberga proprio in quella piccola famiglia, poi ci sono i fantasmi del passato, che tornano cancellando la nostra identità, ovvero portando alla luce il nostro vero io, con l'incubo dell'olocausto, che rivive in un numero tatuato sul braccio di un uomo anziano, che si presume abbia perso la memoria, e si fa chiamare Simone, un uomo e una donna lo accolgono a casa loro e cercano di scoprire la sua identità; quello che scopriranno sarà una storia straziante che spezza il cuore.
Ancora il buon Ferzan Ozpetek ha fatto centro, e in questa mia cinemateque quest'anno ha fatto davvero faville, infatti è uno dei mgliori film che ho visto di recente - oltre ad essere ovviamente il miglior film di Ozpetek.

Ne La Finestra di Fronte c'è il dramma dell'olocausto, nella figura di un anziano pieno di rimpianti, che ha perso la memoria, e che vive con la tristezza nel cuore per aver perso il suo amore, questo signore è un omosessuale, e per salvare le persone dal campo di concentramento ha nascosto la sua vera natura, anche per farsi accettare dagli altri arrivando a perdere l'uomo che amava, di cui porta il nome.
Ultima prova recitativa del grande Mario Girotti, morto prima della fine delle riprese.
Se non l'avete visto fatelo.

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